sabato, maggio 31, 2008

Teleologia

I L'Avvento
Quando apparve il quartiere tornò a fingersi affaccendato.
Kome un manipolo di studenti in supplenza plenaria, kome l'okkio docente attraverso i kardini infami, skiavi della videosorveglianza, ognuno attrakkò le proprie evasioni al molo della propria korporazione. Krumiri delle slot machine in mattinata sabbatika s'aggrapparono ai propri esercizi, fruttivendoli oziosi giokolarono kon le proprie manipolazioni agrikole e gli statali non fecero niente per non kalamitare sospetti.
L'uomo dell'Opinione imbokkò l'HalfPipe, tubo popolare, fucina di nobiltà stakanovista, destreggiando la
Bolla tra aggressioni kalcistike e deliri municipali.
I kortigiani, ghirlandati di kavi e parallelepipedi okulati, avanzavano solerti a passo di struzzo kon la testa farcita nell'obbiettivo. La
Bolla, ankora estatika e gommosa, entrava nel palmo della mano. Rabdomante dell'informazione, fameliko TalentScout del disagio di strada, l'uomo dell'Opinione skierava la ligia legione e iniziò il suo lavoro.

II La Missione
Appoggiò la sfera sul lastrikato, brandì il suo sorriso più rassikurante e si fece uomo tra gl'uomini, kome Altro prima di lui.
L'uomo, sorridendo, avanzava la palla. S'avvicinò all'arketipo dell'avventore feriale e digrignò tentakoli assorbenti. Lingue di popolarità irradiarono i cieli bassi del quartiere, vomitarono riflessi di notorietà su persiane ammezzate e rabbuiarono a giorno la strada. In una trance komunikatina l'eletto sibilò aspirazioni di rankore inkastonate nel suo profilo migliore. Impiattò il tutto su un letto di kampanilismo, gratinò l'estrazione di nascità e vestì il tutto kon un filo di patriottismo balsamiko. I tentakoli katodici si gonfiarono kome il ventre d'un boa, l'opinione trasalì il kono rovescio dell'appendice aspiratrice, l'uomo dell'Opinione tese i muskoli facciali, impose arti palmipedi e avvolse la palla. La
Bolla tondeggiò su se stessa, inklinò l'angolo di rotazione e aumentò di volume. L'uomo konstatò un lavoro ben svolto, appoggiò nuovamente le mani sulla sfera e la spinse avanti di qualke metro.

III La Diffusione
Vivisezionata dal profilo satinato della propria vetrina trasudava finta timidezza la venditrice di tabakki. Katalizzando forze komunikative ad alta frequenza la Bolla gorgheggiò sulla sua destra e la mandria informativa non fece altro ke assekondarne il volere. Quando l'onda sonora fu sufficientemente vicina per dilaniare gli skogli dell'ignoranza autogestita, la donna s'illuminò di fotogrammi retrattili e neppure i più vicini riuscirono a vedere il vortikar di tentakoli. La sferà s'annodò (sorrido) su se stessa, tornò all'originaria inklinazione e aumentò ankora di volume. L'uomo tornò a spingerla.

IV La Sublimazione
La via s'ammassò in diligente sparpagliamento. Sguardi votivi reklamavano attenzione e la sfidavano a dimostrar loro d'esser stata opportuna; la pertinenza dell'ordinario imponeva allo korte teknologika di rapire anime epilettike a autoktoni intimiditi se la strappavano fieri, da petti unti e patetici, appoggiandola su kuscini battenti bandiera vatikana. Giunserò studenti, pikkoli imprenditori, imprudenti produttori e pekuliari spekulatori; dividendi e funamboli dell'evasione in divisa. Muratori e imbrattini, ambulanti mai nomadi, deambulanti mutilati, cieki mirakolati e visionari dannati; pensionati minorenni, ultracentenari patentati, ragazze madri senza la ragazza della madre, padri padroni kol padrone dle padre, nonni annuenti e suadenti soubrette dell'avanspettakolo. Barbieri kol parkinson e kartomanti brail, stagiste da diporto, direttori sportivi obesi e kritici analfabeti. La Bolla ingrassava e ingrassava, facendosi pinata; l'uomo sorrideva e spingeva la sua kreatura ormai a misura d'uomo. L'akkarezzava amorevolmente, kullandola kon tenerezza reverenziale: la sfera era adesso figlia e madre; offriva nutrimento e kiedeva amore. Quando i panni tesi ke kontrosoffittavano la strada iniziarono ad asciugarsi per il solo kalore della palla, quest'ultima abbracciava ormai l'intera sede stradale.
L'uomo gongolava.
Il quartiere alitava sulle unghie della mano migliore lucidandola poi sulla spalla opposta.
La korte eleggeva il suo ciambellano.
L'uomo tornava ad abbracciare e a spingere la Bolla. Ke rotolava davanti a se riempendone il petto.

V L'Illuminazione

Fu allora ke akkade.
M'affacciai sul mondo kon in braccio l'Infante
Il bambino guardò l'Uomo kon la sua Bolla.
Sorrise.
E sorridendomi disse: -Guarda, uno sterkoraro-.

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