venerdì, gennaio 26, 2007

Vicenza 17/2


L'intelligenza militare è una contraddizione in termini.

Groucho Marx

sabato, gennaio 20, 2007

Why Not?


-Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano occupati-

-Berthold Brecht-

venerdì, gennaio 19, 2007

(A)Morpheus

-Che vuol dire reale? Dammi una definizione di reale. Se ti riferisci a quello che percepiamo, a quello che possiamo odorare, toccare e vedere, quel reale sono semplici segnali elettrici interpretati dal cervello. Questo è il mondo che tu conosci. Il mondo com'era alla fine del XX secolo. E che ora esiste solo in quanto parte di una neuro-simulazione interattiva che noi chiamiamo Matrix. Sei vissuto in un mondo fittizio, Neo.-

-Matrix è un sistema, Neo. E quel sistema è nostro nemico. Ma quando ci sei dentro ti guardi intorno e cosa vedi? Uomini d'affari, insegnanti, avvocati, falegnami.... le proiezioni mentali della gente che vogliamo salvare. Ma finché non le avremo salvate, queste persone faranno parte di quel sistema, e questo le rende nostre nemiche. Devi capire che la maggior parte di loro non è pronta per essere scollegata. Tanti di loro sono così assuefatti, così disperatamente dipendenti dal sistema, che combatterebbero per difenderlo.-

-È la tua ultima occasione, se rinunci non ne avrai altre. Pillola azzurra, fine della storia: domani ti sveglierai in camera tua, e crederai a quello che vorrai. Pillola rossa, resti nel paese delle meraviglie, e vedrai quant'è profonda la tana del bianconiglio. Ti sto offrendo solo la verità, ricordalo. Niente di più.-

-Matrix-

giovedì, gennaio 18, 2007

M'usa (ed io lei)

Appendendo sorrisi in spirali di thè
-M'usa- mi diko e dicendo m'akkorgo
ke distorto dissolto l'apostrofo skorgo
nel palmo soltanto l'assenza di sè.

-EllaNonE'Là-

Sciocchino Griffato

Non sono mai stato un tipo previdente e ad oggi ho speso la maggior parte del mio tempo a tentar di perdermi rendendo inutile e oberato da innumerevoli variabili anke il solo tentativo d'esserlo.
Tuttavia mi son domandato in tempi diversi se una volta spoglio di questo per altro kalzante korpo non avessi kontinuato a irritarmi per gli scempi alla fantasia, al genio e all'ironia di kui tentatai troppe volte invano di cirkondarmi in vita.
Se non fosse ke l'espressione -un epitaffio indegno mi sarebbe fatale- suona oltremodo beffarda elevando esponenzialmente la mia preokkupazione questa sarebbe indubbiamente anatema perfetto al luogo komune finalmente appropriato.

Farnetikando di questo ed altro ankora mi affidai non tanto a mani inesperte quanto a cervelli troppo esperti. Un koncentrato biliko di katakumenizzazioni latine e di forma, lingue pentekostali per aspirar (nel senso dinamiko del termine) sorrisi, invettive latitanti d'inventiva, geniali ricerke nikiliste troppo piene per esserlo. Geniali intendo. Il trionfo del Systema.

Eppur non mi piaceva metter parole mie sulla mia opera più riuscita.

Quando kommissionai il lavoro a zampe appartenenti alla ristretta cerkia di kolor ke non sarebbero riusciti a farmi sbof"f"onkiare neppur da sottoterra il lavoro fu impekkabile.

"The Real Last Joint!"

Mi kommuovo ankor oggi.

lunedì, gennaio 15, 2007

Fuori dalla storia

Winston: Io so che alla fine sarete sconfitti. C'è qualche cosa, nell'universo... non so, un qualche spirito, un qualche principio... che non riuscirete mai a sopraffare.
O'Brien: Credi in Dio, Winston?
Winston: No.
O'Brien: E allora quale può essere questo principio che ci annienterà?
Winston: Non lo so. Lo spirito dell'Uomo.
O'Brien: E tu, ti consideri forse un uomo?
Winston: Sì.
O'Brien: Se tu sei un uomo, Winston, tu sei l'ultimo uomo. La tua specie è estinta; noi ne siamo gli eredi. Ti rendi conto che sei solo? Tu sei fuori della storia, tu non esisti.

1984, George Orwell

sabato, gennaio 13, 2007

mercoledì, gennaio 10, 2007

Giàkke ci sei... fanne buon uso.

Lui aveva indossato una sola giakka di suo padre. Di panno blu e fantasia skozzese. Rossa. Vestiva larga.

Lei aveva freddo. Non erano mai stati assieme e forse per quello gliela diede. Dormirono assieme e forse per quello litigarono. Non dormirono in effetti e lui dimentikò la sua giakka da lei.

Lui non ebbe mai il koraggio di kiederla indietro. Si dimentikano sempre le kose più importanti kome per lasciare aperta la porta dell'alibi. Poter tornare indietro e incidentalmente riprendere le fila interrorre.

Lei non si fece più sentire.

Lui stava andando a lavorare e ingannava il tempo sgranando i nodi di un poncho irlandese impikkato al banko del merkato. Il poncho si mosse e si diskiuse a sipario su di lei.

Ebbero kosì tante kose da dirsi ke tacquero.

Lui dopo qualke sekondò le domandò se almeno avesse fatto buon uso della giakka.

Lei, sorridendo, rispose: -l'ho venduta-.

Lui svenne. Tanto buon uso lo stordì.