mercoledì, settembre 10, 2008

E-Vocazione Alchemica

(Ad ogni Re il proprio trono)

Un Chimico Ermetico.
Nient'altro di ciò che non chiesi d'essere,
di ciò che desideravo.
Anatema d'Ombra
in diacronia di colore
compio l'eludibile,
rendo ipotetico l'inevitabile,
riprendo possesso
nell'abbandono.

Maledicendo giorni insonni
ho vegliato la soglia
del mio laboratorio,
imponendo cardini
a porte senza parete.
Intrecciando rabbia e ragione
ho forgiato
l'essenza stessa
delle
uniche sbarre
che m'avrebbero potuto
contenere.

E adesso.
Adesso
che tento di ripristinare
il Caos tra i miei alambicchi,
dischiudendo un notturno
che è sempre stato,
soppalco d'inversi
per cieli senza soffitto;
adesso
ascolto il Silenzio
nell'abbraccio del Vento,
dove i sonagli
tornano a non chiedere
più un senso.
Adesso e Non Più.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Ti ammiro, Mattia.


I tuoi post sono splendidi.


Quanto al resto, nessun commento.


Cristian.

Steo ha detto...

...sempre che il trono gli sia stato costruito e intagliato con il tronco più bello del regno e donato dal popolo al suo signore...
ad ognuno di noi è stato donato un trono, e noi siamo sovrani del nostro regno, il corpo che spesso come i re, sfruttiamo, maltrattiamo, sottovalutiamo, lo addobbiamo per la festa.

Anonimo ha detto...

Questa volta no.

Saluti, signore dell' amaca.

Anonimo ha detto...

sempre che il blog non si rimangi il commento per la terza volta:

quoto steo con un pi/esse: hai ragione, siamo tristi addobbati a festa (questa espressione mi è piaciuta, rende bene il senso). ma ci sono re insoliti, che nello stesso corpo ospitano se stessi e l’anarchico attentatore. e questo li condanna un po’al carnevale continuo, alla maschera, e un po’ a uno spleen fottuto che mangia il cuore (così era per il re del paese piovoso cantato dal poeta). è che c’è bisogno di vino condiviso su barricate comunarde e visioni di strade in fiamme, per dimenticare i temporali.

a te un abbraccio. che poi, per dire, le pozioni migliori si scoprono per caso, no? quando un colpo di coda di gatto manda in pezzi gli alambicchi, le miscele esplodono e i fumi colorati invadono i sotterranei del castello (arrivederci a nordest, nel caso)