venerdì, dicembre 14, 2007

Q-Blake-Kan


Kaddero riflessi inkonfessabili,
il topo dei koriandoli skokkò le tre.
Mimai tattike boreali
tra felci suonate e pinguini d'argento;
il ciondolo sussultò
mentre ovali d'iride
sobbalzavano liquide
tra radio e conio.
Brillavo di ombra riflessa
e l'uomo ad una dimensione
plasmava polene d'aria;
krepitii di karta logora
offossavano lievi
ceste di riso;
cilindri d'acqua,
stridenti d'alkova,
dissennavano di Francoforte
e al mestolo piacque.
Irruppe il tempo.

Blake implose in un latrato
ed io no.

Uscii e il freddo mi tolse le parole.
Donandomi idiozie.
Dal Kubla Khan al KuBlake Kan

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Rinnovo gli auguri e che sia un felice Natale.

...E non ho dubbi siano ricambiati.

Rido...

A te, Mat..

Cristian.

Anonimo ha detto...

Genio poetico ...e non solo...
MaraCruss