sabato, dicembre 04, 2010

"Not a day less"

Not talkin' 'bout a year
no not three or four
I don't want that kind of forever
in my life anymore
forever always seems
to be around when it begins
but forever never seems
to be around when it ends
so give me your forever
please your forever
not a day less will do
from you
People spend so much time
every single day
runnin' 'round all over town
givin' their forever away
but no not me
I won't let my forever roam
and now I hope I can find
my forever a home
so give me your forever
please your forever
not a day less will do
from you

Like a handless clock with numbers
an infinite of time
no not the forever found
only in the mind
forever always seems
to be around when things begin
but forever never seems
to be around when things end
so give me your forever
please your forever
not a day less will do
from you.

(Ben Harper - Forever
)

sabato, novembre 20, 2010

Un brindisi senza addio

A volte le parole si svuotano di ogni senso. Uscendo per aritmia cerebrale. Per un senso di profonda inadeguatezza che il più delle volte è un retaggio mentale. A volte i silenzi parlano, altre vorremmo che parlassero di qualcosa. Quando devi salutare un compagno il più delle volte quel silenzio sibila.

Non è questo il caso.

Ho camminato per le strade di un mondo imperfetto, continuo a farlo. E in ogni passo, instabile come la rabbia o l'alienazione, come un reflusso di una incapace modalità di adattamento, ho visto passarmi davanti persone di cui oggi stenterei non solo a ricordar il nome ma anche il senso. 

Di tutto il resto, del mondo che non appartiene al mondo, del mondo che mi appartiene, ho imparato il senso del piacere del conoscere. Quell'irrazionale senso di privilegio che sta nell'aver condiviso parole e che da una parola, o un sorriso sotto i baffi, davano il senso della condivisione.

Ciao Enzino.

Senza altro dire.

"Brindo alle donne che non ho conosciuto, alle banche che non ho ancora assaltato, ai nipoti che non ho mai avuto. Brindo ai compagni di un tempo, e alle loro ossa che biancheggiano al sole..."

Paco Ignacio Taibo II, cuatro manos


giovedì, novembre 11, 2010

Il talento che gira le spalle

I Fatti.

Sul 2-0 per il Real Madrid nel Derby con l'Altletico Cristiano Ronaldo, dopo aver calciato in porta, serve un assist di schiena sul campanile alzato dal portiere avversario.

Polemica sulla presunta "irriverenza sportiva".

Alcuni commenti comparsi sulla pagina di Eurosport:

1) Ronaldinho credo la'vesse fatto 5 anni fa un passaggio coì..non vedo dove sia la novità..mah..

2) Come uomo non lo so ma come giocatore e una merda non a rispetto per l'avverssario, ma ancora me lo ricordo quando e venuto a giocare contro il Milan nel 2007 la faccia da merda che aveva alla fine quando Gattuso lo prendeva per il cujo (la punteggiatura non è stata toccata, ndr)

3) GRANDE!! Dignifica lo spetacolo del calcio. Pecatto che ci siano pochi in giro. Ci sono solo picchiatori come Gattuso.

4) PAROLE STANTE!!! SE L'AVREBBE FATTO MESSI ERA UN GRANDE MENTRE L'HA FATTO RONALDO è UN BUFFONE....

5) bravo crozzo26!!!!!un passaggio con la spala non e una novità!!! e questa che ha fatto ronaldo, lo può fare tanti appassionati del calcio!!!!non e difficile da fare........

Per finire con spregiudicatezza a tratti geniale:

6) L'assist l'avesse fatto un sfinterista di m'erda ora sarebbero tutti a farsi dei segoni toccandosi la testa e stimolandosi analmente con il pollice, destro e sinistro alternativamente. Grande Ronaldo.

Che dire?

Verbi coniugati all'indefinibile, h processate in contumacia, apostrofi immolati sull'altare dell'incomprensione, doppie recondite e punteggiatura dispersa.

E allora "No Look".

venerdì, ottobre 29, 2010

"Il tempo è galantuomo"


Perchè in un tempo che è stato,

che del tempo era complice e schiavo,

custode e aguzzino.

Perchè di quello perso,

rincorso, trovato e perso ancora.

Perchè del tempo al tempo,

di tenere il tempo, controllare il tempo

e tanto tempo fa.

Perchè il tempo è stato

e non potrà essere con te

lo scandire in ritmica,

conto alla rovescia, insano terrore,

quietata fobia mai sopita, latente,

congenita, accaduta, sofferta.


Perchè a te non mi abituerò mai.

Perchè il tempo è una variabile complessa e inutile,

ricondotto a ticchettare.

Perchè l'agonia e il piacere,

questo altalenante di te morire

e morir con te,

non è un viver ogni giorno

ma ogni giorno esser vivo.


Vivere e amare

significa scegliere ogni giorno.

E in ogni giorno, senza scelta.

Scelgo. Te.

"Pezzo d'imbecille".

mercoledì, ottobre 27, 2010

Rassegna(ta) Stampa

Se la libertà di stampa significa qualcosa,

significa il diritto di dire alla gente

ciò che non vuol sentirsi dire. 

(George Orwell)


1 W la Fiat

La Fabbrica Italiana Automobili Torino, al secolo Fiat, tramite il suo AD Marchionne, fa sapere che le nuove linee guida delle politiche economiche vorrebbero fare a meno della produzione italiana, considerata più un peso che un sostegno.

Immancabile l'intervento del premier e della sua brillante spregiudicatezza imprenditoriale: "Avrei preferito che Marchionne denunciasse l'inutile legame con Torino. Elidendo la T dall'acronimo l'immagine del gruppo automobilistico ne avrebbe tratto maggior beneficio. Fat invece non vuol dire un cazzo."

2 Qui Vespa ci cova

In principio fu il plastico della casa di Cogne. Poi quello dell'appartamento dei trans in via Gradoli.
Visto il successo commerciale Porta a Porta rilancia. Adesso il Plastico della casa dell'orrore di Avetrana che pare sia costato alla produzione Rai oltre 20mila euro. 

Laconico il commento di Masi: -Ci avevano assicurato che avrebbero incluso nella confezione anche Sabrina e Sarah Playmobil-.

3 Padre Padrone o Padre Padrino?

Nella notte ancora scontri a Terzigno. -Non mi capacito di ciò che sta accadendo. Non vedo un problema discarica. A Napoli non ci sono rifiuti da smaltire-. Così Silvio Berlusconi a margine dell'iniziativa con le scuole campane -La mafia non esiste- a cui a presenziato. Da padrino.

4 Lod(iam)o Alfano

Interrogati sull'opinione che hanno circa l'approvazione del Lodo Alfano, il 97,2% degli elettori si dichiara favorevole. A patto di potersi candidare premier alle prossime elezioni.

5 Gli incorruttibili

Secondo la classifica di Transparency International, il nostro paese è il 67esimo su 178 per corruzione percepita nel settore pubblico. In Europa peggio di noi solo Romania, Bulgaria e Grecia. In sei anni, l’Italia ha perso 25 posizioni.

Stanziati 14milioni di euro a favore di Transparency International affinchè "controllino meglio i dati".

sabato, ottobre 02, 2010

Inutile Gufiate

Alle fortune che già brillano, fortune s'aggiungono.

(Eschilo)

Qua-Qua-Qua... Ndo.



Quando del quando si svuoterà la notte,
e dei desideri, e morsi, e tatti mancati
questa testa, che d'altri desideri
non smetterà
mai di colmarsi.
Ognuno diverso.
Ognuno che porta il solo nome
che sappia portare. Il tuo.

Quando.

Cancellerò questo post.

Come i biglietti scaduti appesi ad un frigo.

Che non han più niente da ricordare.
Ma solo, forse, bordi sgualciti dal tempo.
Perfetti per una cornice.
Che del tempo farà Croissaint.

Qua - Qua - Qua. Duck.

martedì, febbraio 09, 2010

Meglio il Duomo del Muro

"... Quel giorno, infatti, dopo aver difeso alla Knesset (il parlamento israeliano) la piena legittimità politica e morale dell’operazione “Piombo fuso” che un anno fa ha provocato nella Striscia di Gaza circa 1400 vittime, egli, per incontrare l’Autorità palestinese, si è recato a Betlemme. E qui, durante una conferenza stampa, un giornalista gli ha chiesto che impressione gli avesse fatto il muro di divisione tra Israele e Territori occupati, barriera che, per entrare nella città, si deve necessariamente attraversare. Alla domanda ha risposto: -Non me ne sono accorto. Ero concentrato sulle cose che avrei detto ad Abu Mazen (il presidente palestinese) ed ero intento a prendere appunti. So di deluderLa e me ne scuso-."

(da La Comunità cristiana di base di san Paolo in Roma)

Adesso.

Che la fonte sia riconducibile ad una certa stampa faziosa e tendenziosa, comunista e violenta è del tutto ovvio. I cattolicoinsurrezionalisti sono noti per le chiare simpatie anarchiche.Ma se soltanto per un attimo ci fermassimo a credere che il cavaliereillustrissimo ha avuto la brillante prontezza di riflessi per dare una risposta del genere possiamo di buon grado dedurre svariate cose.

  1. Silvio sa scrivere. Mica poco.
  2. Silvio non si è accorto dell'arrivo del muro della vergogna ma neppure dell'arrivo del duomo di Milano. Il che è un'attenuante.
  3. Silvio si concentra sulle cose che dirà. Il che è un'aggravante. Vista la metodica dedizione alle gaffes.
  4. Silvio si scusa per aver deluso un giornalista. Palestinese. Probabilmente si stava concentrando sul muro di cui sopra.
  5. Silvio prende appunti come Mourinho. Con la differenza che il primo lo fa da bordocampoprofughi e il secondo lo fa da bordocampo e basta.
  6. Non ci sono escort intorno al muro della vergogna. Altrimenti lo avrebbe notato.
  7. Il muro non era in appalto ad uno dei suoi fidati. Altrimenti sarebbe stato molto più alto e avrebbe congiunto Kiev a Johannesburg.
  8. Silvio conosce il nome di qualcuno che non è nel suo entourage e non si spoglia.
  9. Silvio era a Betlemme. Se era distratto è perchè sentiva il peso di visitare i luoghi natali appartenuti al suo fratello più illustre.
  10. Silvio c'è. E non ci fa.

Due cose sono infinite:

l'universo e la stupidità umana.

Ma riguardo l'universo ho ancora dei dubbi.

(Albert Einstein)

sabato, gennaio 30, 2010

Memorie d'uno juventino


"Sparito, si sono perse le tracce. Di lui già si sapeva pochissimo ma adesso trovare qualche informazione è diventata proprio una impresa. Il giovane transessuale brasiliano, che avrebbe frequentato saltuariamente Lapo Elkann, è svanito nel nulla. Da quando gli scatti che ritraggono l'erede di casa Agnelli uscire dal palazzo di viale Monza 93 hanno cominciato a circolare. I vicini di casa credono che il viado abbia avuto paura e sia scappato." (GayNews)

Il Lapo cambia il palo ma non il vizio.

Ps. Ridateci Maifredi.

sabato, gennaio 16, 2010

Se sei bastardo dillo


Sumatra. Indonesia.
Sichuan. Cina.
Port Au Prince. Haiti.

Ma Porto Cervo mai?

lunedì, gennaio 11, 2010

Lou-nica & la Sua Proprietà


"L'amore egoistico è ben diverso dall'amore disinteressato, mistico o romantico. Si può amare qualunque cosa; non soltanto gli uomini, ma anche il vino, la patria, ecc. L'amore diviene cieco e folle, quando, mutandosi in una necessità, sfugge al mio potere : diviene romantico quando vi si aggiunge l'idea del "dovere ", in guisa che l'"oggetto" si fa per me sacro, ed io mi lego a lui con la coscienza, col vincolo del giuramento.

D'allora in poi non più l'oggetto esiste,
per me, bensì io esisto per l'oggetto.

(...)

Se prima dissi: io amo il mondo; ora soggiungerò ancora, io non l'amo, poiché io l'anniento come anniento me stesso:
io lo dissolvo.

(...)

Tutte le cure ch'io mi prendo sono rivolte unicamente all'oggetto del mio amore, a ciò di cui il mio amore prova bisogno, e che io amo ardentemente. Quanto indifferente mi sarebbe se non si trattasse che del mio amore!
Io con esso alimento il mio amore,
e solo per questo ne ho bisogno; io lo godo."

(Max Stirner - L'amore Egoistico)

domenica, novembre 29, 2009

God Bless Christmas

Poi arrivano le feste.
Mi affaccio da questo terrazzo da cui il mondo sembra ancora più piccolo, imbottigliato in bordolesi anonime incollate ad etichette seriali.
Chi si concede sobriamente al dono dell'ipocrisia scava nelle radici culturali.
Chi deve ancora mettersi in gioco coltiva un rifiuto polveroso delle feste.

Ma se sei un libraio ti domandi se dio non esista davvero ad ogni chiusura di cassa.

"Da un punto di vista commerciale, se il Natale non esistesse bisognerebbe inventarlo."

Katharine Whitehorn

martedì, settembre 22, 2009

A gift that you give to me

No One Knows


We get some rules to follow
That and this
These and those
No one knows

We get these pills to swallow
How they stick
In your throat
Tastes like gold

Oh, what you do to me
No one knows

And I realize you’re mine
Indeed a fool of mine
And I realize you’re mine
Indeed a fool of mine
Ahh

I journey through the desert
Of the mind
With no hope
I found low

I drift along the ocean
Dead lifeboats in the sun
And come undone

Pleasently caving in
I come undone

And I realize you’re mine
Indeed a fool of mine
And I realize you’re mine
Indeed a fool and mine
Ahhh

Heaven smiles above me
What a gift there below
But no one knows

A gift that you give to me
No one knows

Queens Of The Stone Age

sabato, settembre 19, 2009

Bubbubbù


"Non ama colui al quale i difetti della persona amata non appaiono virtù"

J.W.v.G.


L'ho imparato con Te.

giovedì, agosto 06, 2009

L'Impossibile non è per Sempre


TROVEREMO LA MANIERA


"Troveremo la maniera
di aprirci strade di silenzio
con selciati di cera e lune di perla
per attendere con il cappio pronto
la nera solitudine, quando viene.
Troveremo la maniera
di continuare a giocare anche nell’evidenza
trascinante, impalpabile,
rumorosissima e terribile
della guerra.
Troveremo la maniera
di trasformare in oro i momenti semplici,
adulare il tempo perchè ci aspetti,
piangere nel buio quando diventiamo
una persona sola.
Troveremo la maniera
di interpretarci negli occhi costellazioni,
di riconoscere odori di altre vite
e pensieri che abbiamo già fatto
sotto nevi perenni o lune di pietra.
Troveremo la maniera
di raccogliere in fiori e conchiglie
- e farne monili per le donne tradite,
e farne gioielli per bimbi e sirene, -
tutte le volte in cui mi salvi la vita.
E non ci sarà più un tunnel
nel mio cuore
dove possa rifugiarsi un singolo fantasma.
E non ci sarà la mano tetra
del freddo
ad esortarmi ad andare a morire da sola.
Perchè troveremo la maniera
di abitare terre in bilico
di liberare i sogni in ostaggio
e di redimere quelli che dicevano
che non si poteva."

Sonia Serravalli
16 Luglio 2003

martedì, maggio 05, 2009

Martin Matz – “Sotto l’influsso di Mozart”

No, non è mia. E ankora non me ne faccio una ragione.

Ritmi misteriosi
palpano l’atlante del mio cuore
dove ho vagato per molte mezzenotti
attraverso un giardino
di clavicembali arancione e fagotti d’argento
sono il vagabondo perpetuo
il viaggiatore insaziabile
il nomade mistico
per sempre in movimento
verso qualche strano orizzonte
di dimensioni sconvolte
e sogni caotici
sono lo stregone chimerico
l’incantatore danzante
l’imperatore contorto
il clown a testa in giù
il folle che puzza di pazzia
e del sudore del tempo
sono il grande avventuriero
il viaggiatore magico
l’esploratore eterno
intrappolato
oltre l’ultimo orlo
dove gli unicorni cantano
e il cielo ronzante di limone
è solo un’altra guida inutile
verso paesaggi inesplorati
di pietre angolari e sorrisi inscrutabili
ciò che dicono non ha verità
gerundi e giullari
lanciati dalla luna
non un’anima canta lassù
nessuno piange
nessun sogno demoniaco
nei denti di pianeti di ambra
che splendono su oceani imprevedibili di squali leggendari
che sbattono le loro code di alabastro
contro le stelle
un silenzio di ossidiana scende risuonando
il ricamo erode la giada
un vento di ananas
segue i percorsi
di un settembre ferito
verso quel luogo
dove un vecchio
ripieno di sussurri di avorio
se ne sta sotto un lampione dimenticato
e annuisce all’inverno
sono perduto
la mia gola brucia
la mia bocca è piena zeppa
di polvere di specchi infuocati
e nuvole piagnucolanti.
sono avido
di ore
di minuti
di secondi
di frazioni di parti
mi perderò
in una foresta di gardenie ululanti
e orologi fossilizzati
dove pesci alchemici
batteranno il tempo giusto
mentre l’eternità si raddoppia
senza ripetersi
nelle sonate interrotte dell’alba.

Non esiste un -Grazie-.

Esiste soltanto ciò ke adesso so ke mai non avrebbe potuto non essere.



sabato, aprile 18, 2009

Del Senso degli Amici

"Quando il saggio indica la luna lo stolto guarda il dito, ma quando lo stronzo indica qualcosa, il saggio gli mostra il dito.
Per dire che non sempre chi cerca di distrarti lo fa per il tuo male e non sempre chi cerca di concentrarti lo fa per il tuo bene."

Dando un senso al mio intermittente rifiuto dell'antisociale. Kon buona pace di Seneca e dell'animale sociale.
Non lo sono, per quanto stenti a poter obbiettare sull'"animale".
Tuttavia è bello akkorgersi ke, nonstante tutto, là fuori ci sia ankora qualkosa ke vale la pena askoltare.

venerdì, marzo 27, 2009

Traiettorie Temporali


Per anni avevo dimentikato la statika frenesia skomoda del pendolariato. Il buongiorno "brioso" dell'edikolante aggrappato alla balaustra, il grakkio dell'obliteratrice, l'imbevibilità del kaffè della stazione. La kondanna agli inkontri da -ma quanto sarà passato?- ke ogni attesa al binario impone.
Non ke ne sentissi la mankanza, non ke inizi a viverne l'assuefazione. Ma c'è un qualke piacere perverso ke si snoda nella kontemplazione del parko d'ambientazione metaferroviaria. Un romanticismo retrò insidiato dall'indecenza del kollasso del senso estetiko, ormai spoglio di qualsiasi alibi neorealista, ke mi si koncede alla vista in tutto il suo squallore. E' vero. Ma al kontempo profetizza nuove dimensioni di pensiero, kornice inspiegabilmente apposita per flussi di koscienza in dissonante e perfetto orario.
Kapita kosì ke, kontinuando a lottare kon le battagliere pagine del manifesto (pikkola digressione: è dalla prima adolescenza ke kontinuo a kiedermi quale prodigio tekniko permetta ai pendolari ultra50enni di riportare a kasa il korriere della sera letto e ankora perfettamente piegato), riuscendo per qualke minuto ad avere la meglio su di loro, legga queste righe:

"Una volta il giovane Werner Heisenberg andò a fare un'escursione con Niels Bohr. Quello che segue è il racconto di ciò che Bohr disse quando giunsero al castello di Kronberg: «Non è strano come cambia questo castello appena immaginiamo che Amleto ha vissuto qui? Come scienziati, pensiamo che un castello sia fatto solo di pietre, e ammiriamo il modo in cui l'architetto le ha messe insieme. Le pietre, il tetto con il suo verde, le incisioni in legno della chiesa: tutto questo costituisce il castello. Nulla di tutto ciò può essere cambiato dal fatto che Amleto vivesse in questo luogo - eppure tutto è diverso. All'improvviso, le mura e i bastioni parlano una lingua diversa... Eppure, tutto quello che sappiamo di Amleto è che il suo nome compare in una cronaca del XIII secolo... Ma tutti conoscono le grandi questioni che Shakespeare gli mise in bocca, gli abissi umani che avrebbe rivelato, e dunque anche lui doveva trovare un posto su questa terra - qui a Kronberg». ("Traiettorie Temporali", Ilya Progogine, Il Manifesto).

E kosì kambia il senso di ciò ke si legge, kome adesso leggo . Il trasporto dei miei pensieri su binari koncentrici ke riportano tutto alla sola presenza ke resta kostante nei giorni ke passano. Se la percezione dello skritto appartiene alla dimensione umanista, ke approccia da sempre di maskone le sponde della mia notoria personalità molteplice, adesso entra tuttavia in ballo la reminescenza scientifika d'indubbia kromosomika materna.

Non ho mai lasciato posto nella mia vita alle rivelazioni. L'alone mistiko a kui avevo sempre deciso di relegarle, il rifiuto della perdita di kontrollo, la devota ricerka dell'autarkia del sentimento. Non kredo neppure di aver mai rikondotto tutto questo ad una vera e propria abitudine o predisposizione, stigmatizzandola kome una vokazione semmai, inevitabile e kongenita. Predestinata soprattutto. La mia evokata intokkabilità, ossequisamente sublimata dalla ritualità antisociale, mi avrebbe dovuto render impermeabile al mondo; ed io a lui. Ovattando le vibrazioni, dissuadendo le leggi fisike dell'osmotika dal perpretrare l'influsso vicendevole fino al reiquilibrio della koncentrazione emotiva.

Akkade poi ke i propositi sian destinati a fallire e ke tu ti skopra a giore dell'inkompiuto, del desiderio inatteso perkè del Desiderio ha finito per esser gabbia. Kome adesso mi akkade: "Non è strano come cambia questo castello appena immaginiamo che Amleto ha vissuto qui?". E allora non posso far a meno di abbandonarmi ai miei "non più". Non son più gli stessi gli spazi ke mi cirkondano nè le strade ke non son mai kambiate. Le terrazze affacciate su mari identici, le parole perkorse, le attese e le disattese. Non più la stessa è la paura. Diverso il -solito- e lo skandito, il senso del buongiorno, la devozione agl'orari nell'attesa di dimentikarli. Non più le stesse le skarpe, nè i kofani delle auto, i cimiteri notturni. Neppure i sukki di frutta. Non son più gli stessi i progetti e i programmi, spogliati del timore reverenziale, skagionati dalla kondanna al prevedibile. Diverso ogni passo, ke in ogni passo suona solo e cerka l'eko. Non più uguale è lo skandire del tempo: metodiko e pieno, senza soluzione di kontinuità, in sbalzi d'assenza e ricerka. Diverso è quello ke voglio e diverso è il mio saper volere. E diverso son Io.

"All'improvviso, le mura e i bastioni parlano una lingua diversa...".
Tutto per un Poeta Inglese.

sabato, marzo 21, 2009

Working Vibes Night (PensieroFisso)

"Alla luce de lu sule ca se videnu le cose...
alla luce de lu sule ca iou sacciu ragionare
alla luce de lu sule sacciu buenu ci aggiu fare
alla luce de lu sule portu rispettu e amore...

Portu rispettu pe ogne forma de espressione
per chi sopra il trono...mette la passione
gestendo questa esigenza comu sangu allu core
me dae n'emozione comu na stria per ca stae a nascire,

comu na mamma ca stae a guardare
ca pe la vita soa ogne giurnu stae a sperare
reggae reggae reggae vibrazione principale
io cerco la radice che lega il sole al mare.

Alla luce de lu sule ca se videnu le cose...
alla luce de lu sule ca iou sacciu ragionare
alla luce de lu sule sacciu buenu ci aggiu fare
alla luce de lu sule portu rispettu e amore...

Pensa un po' alla gente e a quello che non sa
che porta luce dentro anche se c'è oscurità,
pensa a una montagna senza solidità,chissà
se ogni certezza che ho si sgretolerà,
solo il fuoco nel cielo porta varietà
per riscoprire la terra e tutti i colori che ha,
è il pensiero mio e di tutta l'umanità,
che senza il sole niente crescerà.
Tutto quanto è più chiaro,
ogni giorno imparo,
che la gioia non si ottiene col potere e il denaro,
il valore più caro è avere un itinerario,
un percorso che va dritto quando tutto è al contrario.
E' la luce de lu sule
che mette in mostra la bellezza della natura.
E' la luce de lu sule "
che un giorno scalderà nel freddo della paura."

domenica, marzo 08, 2009

La Parola Che Voglio Dire

"La parola che voglio dire è facile a dirsi, eppure è la parola più difficile che io abbia mai cercato di dire.
È quella che vorrebbe spiegare tutti i miei sentimenti. Ma come posso con una sola parola esprimerli tutti? Tutte le volte che cerco di dirla non mi viene mai e quando cerco di pianificarla essa sfugge sempre ai miei piani e alla mia lingua. Io cerco di essere un cantante che canta senza vocabolario, e un poeta non appesantito da scaffali di libri. Eppure la mia biblioteca è già abbastanza affollata, e molte altre parole estranee, provenienti da altre bocche, sono qui, pronte per me per andarci a letto e per giocarci, ma per quanto mi è possibile cerco di evitare questi libri e di dire le mie parole con le mie due mani libere. La parola che voglio dire è qui, vicina, sciolta e pronta sulle mie labbra e sulla punta della lingua, ma raramente viene fuori, è una specie di anguilla che sguscia tra le maglie della rete prima che io possa stringerla e tirarla su. So ciò che la mia parola significa. So ciò che dice. Conosco il suo peso e le sue misure, il suo nome, l’etichetta e il marchio di fabbrica. Conosco la sua forma e la sua superficie, la sua casa, la sua famiglia, il suo gusto, il suo odore e il tocco della sua pelle. Conosco la mia parola non detta meglio di quanto lei conosca me, nella stessa maniera in cui conosco voi meglio di quanto voi non possiate mai conoscere me. (...) Non si tratta di una parola segreta o di una formula magica. Nessuna parola è un segreto. Nessuna parola è magia. Nessuna parola è nasco­sta. Io questa parola la seguo da tanti anni, l’ho seguita intorno alla casa dove sono nato. Ho lasciato che lei mi prendesse per un dito e mi conducesse fuori dove i fiocchi di neve soffiavano tra i cespugli."

Woody Guthrie