venerdì, novembre 14, 2008

Stregat(t)o dal Tempo


Ho sempre trovato qualkosa d'affascinante nella Stanza dello Spirito e del Tempo. "All'interno della Stanza il tempo è estremamente rallentato: un anno terrestre all'interno corrisponde ad un solo giorno terrestre all'esterno" si sostiene. Non so, la quantifikazione non mi è mai risultata una pratika naturale e men ke meno koncepibile ma resta la sensazione di dilatazione, di inkontrovertibile percezione mistifikata del Tempo. Quando da pikkolo ho inkocciato il frainteso del tempo ke vola, dell'attesa ke allunga i minuti, finivo per applikare la nozionistika matematika a mankate intuizioni. Si sa, le menti dei bambini son ingranaggi strani dove gl'appigli materiali finiskono per essere spesso ankore mai di salvataggio ma semmai appese al kollo, ke trascinano nei baratri del -un giorno kapirai- dati di fatto rimandati a date da destinarsi. Kosì son passati gl'anni, ke di certo non son stati giorni, vuoi per posizioni mentali skomode o per beffe del destino, ma pur sempre fatti troppo spesso di giorni intramontabili, non tanto per memorabili akkadimenti quanto per pedissequi fraintendimenti. Il Tempo, kollimando spesso in dinamike di skontro kon lo Spirito, ha assunto un ruolo marginale deteriorando nel detestato, testato a suon di buki di memoria voluti, labilmente cerkati, stupefacentemente skanditi, in prima sintesi akkaduti. Skopri kosì d'esserti perso il traskorso essendone stato primo spettatore, kome di fronte a quei poki film in kui soprassiedi la trama per koinvolgimento emotivo, vivendo in prima persona l'evento tanto da assimilarlo, elaborarlo e dimentikarlo al kontempo. Non poke volte avrei voluto essere il narratore, mai onniscente, dei miei akkadimenti. La voce fuori kampo, fuori tempo, kapace di sagomare i ritmi narrativi appunto, giokando koi flashback senza intakkarli kol sapore acido del rikordo, pastello solo per ineludibile kondizione umana. E ti trovi varkato varkante la soglia dei 30anni. Ovviamente la logika vorrebbe ke l'immersione in questo triplice decennale avesse donato osmotikamente una kognizione assuefatta del Tempo, una presa di koscienza, se non metafisika, quantomeno d'esperienza. Ma la logika non è di questa testa, ne di questo Spirito, ke evade le Stanze di kui rifiuta notoriamente i muri, disegna porte kon le dita, inarka le volte del cielo.
E allora akkade ke l'Adesso perda la sua dimensione di -Ora-. Ke la konvenzione vada in frantumi nel piacere dell'imponderato e imponderabile, nel rifiuto della spiegazione, nella fuga dalle fughe pianifikate perkè inevitabili. Il desiderio di assekondare, nell'abbandono senza kautela, ke diventa solitudine persa per inversi.
No, certe kose non sono senza Tempo ma ne sono al di fuori. Sussurrando al Silenzio -Sarà e non potrebbe non Essere-. Sig.na Elezione.

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