mercoledì, giugno 11, 2008

ArteIncisoria

Quand'ero ankora pikkolo decisi di konfrontarmi kon me stesso giorno per giorno. Probabilmente l'ennesima vokazione all'esser kontro ogni koerenza, ogni konkreta e ossequiosa devozione alla linearità kostipata. L'arte della programmazione e della skadenza relegata ad apparente ruolo marginale di konfronto interiore; un dettarsi regole kui non trasgredire per dimostrarsi ke l'esteriorizzazione del rifiuto fosse una scelta konsapevole e kosciente. Kredevo fosse la sublimazione dell'eccezione, vedendo me stesso al centro di questa. Ovviamente le kose spesso ci sfuggon di mano, le kreture della mente prendono vita propria, si allineano a sceneggiature lise dall'usura dell'umanità. Non mi son sottratto ed oggi ne pago il prezzo. Ho fatto di me una kavia. Il rispetto della sfera di libertà altrui, sfere amorfe kui il prossimo ha scelto koattamente o koscientemente di relegarsi, m'han trasformato in kreatore e kreatura. Kominciai kome ogni novizio kon la sperimentazione massiccia: l''arte dell'intaglio e dell'incisione, l'uso di mekkanismi di leva e pressione, inklinazione e fessura sono pratike ke s'acquisiskono kol tempo e ke diventano morbose e autoinfliggenti solo con la pratika, gl'esordi son dedikati ad altro. Kolpi di skure, ke già in se portavano la beffa del buio deklinatamente registrata nel doppio signifikato di sostantivo e aggettivo. La sorte volle dare il suo kontributo, abbattendosi in skadenze inquietanti su un'infanzia serena solo per mankanza di kapri espiatori e in latitanza dell'uniko sospetto, il Kaso, ke già avevo scelto di rifiutare. Sorriso da Giullare per devozione di vita. Kredersi eletto fu soltanto il primo, palpabile, segno di follia non parafrasata. I miei deliri di onnipotenza probabilmente kominciarono in quel periodo: skoprirsi affiankati da una sorte più sadika di quanto la mia mente potesse fu un Bacio d'Ombra. Un adolescente ke frequentava koetanei e amoreggiava kon Donna Eterna. Il Bacio d'Ombra. Ne porto ankora adesso gl'effetti addosso o forse solo adesso. Anke -reietto- fu una parola ke skoprii allora. In effetti, ankora una volta, mostrai la presunzione kromosomika ke m'affliggeva imponendomi una kondizione ke il mondo esterno non aveva mai dato segno di sentenziare. Tuttavia io avevo ankora bisogno di far pratika d'ascia, dissotterrandola quotidianamente, operandomi, attento a non recidere le arterie vitali ma neppure pekkando di indecisione, ke le cikatrici sprecise non mi son mai piaciute. Kol tempo affinai le mie arti incisorie. Skoprii utensili più evoluti, sostanze e unguenti ke favorivano le incisioni, la molatura kome lavoro certosino, le forme morbide e taglienti al kontempo. Conobbi altri incisori. In effetti poki furono quelli di kui rikordo ankora la faccia. Più ke altro falegnami sommari ke rateizzavano le proprie sofferenze rispondendo alle rikieste di merkato, restauratori ke prestavano i propri talenti per cesellare dolori tardo impero e abbattitori. Un gran numero di beceri boskaioli. Avevo tutt'altro talento e giravo kon il temperino nello zaino. Facevo lavori d'improvvisazione su me stesso kreando bozzetti di parole su sbuffi di prato e notte; fingevo di non vedere la kritika d'arte ke tratteneva lakrime e sorrisi in korso d'opera, recitavo la parte di pittori letti ad immagini e konoscevo i primi orgasmi. Forse avevo appreso talmente bene il kopione ke non m'akkorgevo neppure di farlo e debbo dire ebbi eccellenti recensioni in verità.
Oggi.
Oggi porto addosso le cikatrici del mio lavoro. Ogni cikatrice, stentando a trovar spazio per nuove kreazioni. Anestetizzato. Ekko kome mi sento. Aggrappato ad una sedia a dondolo inkiodata ad un portikato di legno affacciata sull'unika notte ke desidero. Una ricerka di squilibri gravitazionali impediti.

31 commenti:

  1. I tuoi post, "uomo dell' amaca" mi dicono spesso: "quante cose vi sono da conoscere Morelia, e quante da apprendere e prendere".

    Morelia

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  2. "Accado nel sottrarmi o sottostare
    a quel congegno lucivago dell'erranza
    e sono tenebra che luce inchioda
    all'esistenza
    e sono il raggio che s'espande
    e la dissipazione in sé trasporta"

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  3. "e corrono i cavalli e la canizza sbrana
    e i corvi gracchiano dai tempi del disgelo
    e il cacciatore arranca

    senza fiato rincorre la sua vita
    preda cangiante che del cosmo
    si crede l'epicentro"

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  4. Ah, l'arte del copia-incolla perdio che invenzione...Ma, qualcosa che sia farina del nostro misero sacco no, eh?

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  5. Anestetizzato? sarà la K delle troppe emozyoni k3 t1Ha d4t0 una vita x kui dir3(e come vedi, male)"io ho vissuto" e sospirare con aria stizzita.
    "Vidi legioni perentorie venirmi incontro funeste, assalirmi di indifferenza kriptonitica ma dopotutto ore di komputer non mi hanno tolto la speranza subliminale di dipingere di lakrime di inkiostro un prato notturno, kome kagliostro kiònonoste(ecco le tre cappa che ki piakkiono) imparai la dura linea dell'introspezione remissiva, ai kolti lascio stolte speranze, a tutti gli altri auguro komplessi infarti kolor kandeggina"
    Ti ringrazio per quello che mi fai sentire, un sensazione di pace, tanto che se pur a primo istinto ti vorrei vedere sofferente in un leng t'che lento ed accurato poi mi rendo conto che tutto ciò non mi arrecherebbe alcuna soddisfazione. Invece non mi resta altro che apprezzarti.
    Senonché notare che l'anarkia(leggi anarscia) del tuo stile kontodentenza(non sono errori la r si è ritirata e t e d hanno giocato a fare le scambiste) non si appresta ad addossarsi alle citazioni che ogniqualtanto proponi mi lascia sterefatto e stupefitto e allora do all'indifferenza il suo spazio e ti spero agonizzate di fronte ai miei sbadigli, non smettere ne sono dipendente(nel senso che mi paghi).

    Un Fan(nel senso di ventola)

    P.s. hai scordato la k per "conobbi", sii più akkurato
    2 p.s. lego con chi ti ha lasciato il commento di Moravia.

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  6. Non so a quale citazioni tu ti riferiska ma alfine è totalmente irrilevante. Trovo estenuante, ankor prima ke fatikoso, kovar razionalità di komrpensione quando riparo dietro a becere k (per mia stessa ammissione, ma kome ogni dipendenza nasce sempre per desiderio). Il Dekostruzionismo d'alibi kon kui solerte karteggio appar(t)atamente queste stanze passa attraverso la dekostruzione di me stesso. Talento o delirio poko importa. L'arte della kostanza è opera certosina, l'inkastonar pezzi inkonciliabili è un puzzle per orefici onirici. Quasi senza fatika. "Sono la scena viva sulla quale passano svariati attori che recitano svariati drammi". Sono 1 e 29.

    ps. il tuo post era lusinghiero a percentuale (di pagamento). L'apprezzo. Per le lusinghe a tutto tondo bastano altri tentativi goffi, funesti e appaganti.

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  7. io mi limito a leggere e sognare ...si le cose che scrivi mi trasportano in qualche sogno che nemmeno sapevo di avere nel cassetto...
    Un BACIO, posso si??
    m.

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  8. Strafottendomene della polemica, mi iscrivo al registro degli interventi e rivado alla questione delle citazioni, che mi esalta come poche altre. Certe cose, certi pensieri, certe figure della mente, ce le abbiamo sottopelle, per il fatto stesso di vivere nel tempo e nello spazio in cui siamo capitat*. Il fatto che altr* prima di noi l’abbiano messe su carta non conta poi granché. Stanno lì solo perché qualcun* se ne appropri. Anzi: sono già nostre. Non per caso chiamiamo il copyright un furto bieco che il Systema perpetra ai danni della creatività diffusa, del General Intellect. Il sapere, l’arte, l’intelligenza del mondo e tutti i loro prodotti, o sono moltitudinari, e di quella moltitudine si considerano dunque proprietà comune o semplicemente non sono, o non sarebbero mai state.
    D’altronde: “Mi sento multiplo. Sono come una stanza dagli innumerevoli specchi fantastici che distorcono in riflessi falsi una unica anteriore realtà che non è in nessuno ed è in tutti”.
    Se questo non piace, che siano riconosciuti qui e ora i diritti d’autore a chi inventò il bacio con la lingua.

    (Questo commento, conseguentemente e coerentemente, è proprietà esclusiva di Luther Blissett, a nome del quale/della quale/dei quali/delle quali mi firmo)

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  9. ”I situazionisti sono dappertutto e i loro scopi ovunque”.
    Leggo, konsidero, riepiego sui miei patchwork mentali ke non possono prescindere dalla kreature della mente altrui.
    La mercifikazione dell'intelletto è l'ennesima onta alla dignità umana, il diritto di konoscere si prende, non si mendika.
    Konkludendo, per koerenza citativa e sotto flussi di (in)koscienza (Mind Invaders): « La prima fase del dominio dell’economia sulla vita sociale aveva determinato nella definizione di ogni realizzazione umana un’evidente degradazione dell’essere in avere. La fase presente dell’occupazione totale della vita sociale da parte dei risultati accumulati dell’economia conduce a uno slittamento generalizzato dell’avere nell’apparire, da cui ogni “avere” effettivo deve trarre il suo prestigio immediato e la sua funzione ultima » G. Debord, La società dello spettacolo.

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  10. Rigurgito in sekonda istanza.

    "Parole, colori, luci, suoni, pietra, legno,
    bronzo appartengono all'Artista.
    Appartengono a chiunque sappia usarli.
    Saccheggiate il Louvre!"
    (William S. Burroughs)

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  11. Tanto di cappello. Ma se brindassimo anche a Sonja Brünzels e Autonome a.f.r.i.k.a. gruppe? Tanto per restare sui nomi multipli e la comunicazione guerriglia. E giacché quel Luther ha spiazzato anche un esperto del settore, rivelandosi una volta di più “tattica di agitazione gioiosa e resistenza ludica all’oppressione”, nello specifico alla dittatura autoriale, per riconoscerci tra adepti e mantenere la differenza di genere mi firmo “L’Uther”(il quale - tanto per continuare col detournement, sabotare i codici e spiazzare i pubblici - “è mio e me lo gestisco io”).

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  12. Anche voi due 'avete', ma semplicemente 'avete' copiato parole di altri, si puo' parlare di accanimento intellettuale, ma a colpi di citazione, nel vostro caso. Mat, puoi fare di meglio, l'altro non so.

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  13. Non so a kosa tu ti riferiska kol -fare meglio-. Onestamente già l'ossequiosa ottemperanza del fare m'è affine solo in kampo puramente teoriko, il bene temo m'appartenga solo incidentalmente kome alibi potabile dellla mia pretesa vokazione all'esser kontro. Per quanto riguarda le citazioni... Bah. Kondividere è la sublimazione della socialità. La mente altrui diventa inquisitrice e konkubina, una delega komoda e ammaliante di ciò ke avremmo voluto ma altri prima hanno potuto. "Terrò konto di ciò ke dici" sarebbe una beffa immeritata per destinatari motivati, ultimo reflusso d'onesta probabilmente.

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  14. Da parte mia, giuro che L'Uther è invenzione deturnata di me sottoscritt*, la quale altresì non rivendica maternità intellettuale sul prodotto di un deli/riot momentaneo. L'Uther vive pertanto di vita propria, lontano e oltre il cervello-vagina attraverso cui vide la luce. L'Uther, piuttosto, è altra vita in potenza, in quanto femmina. L'Uther siete dunque anche voi: usatel* senza neppure citare la fonte. L'Uther è contro il pubblico e contro Pippo Baudo, ma il pubblico e Pippo Baudo potranno/dovranno usarlo contro chi lo inventò. L'Uther condivide il gioco spaesante della follia con chi l* ospita in queste pagine. L’Uther è infine amore e attraversa il mondo nel nome di un nomadismo psicogeografico ormai d'antan.
    “a suivre”, scriverebbero i fumettari rimandando alla prossima puntata.

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  15. L'uther sta per l'utero (sa di pecoreccio e maschilista)ma ben si addice ad un'indole uterina come quella del Mat(l'abbreviazione si presta a varie finali), piuttosto

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  16. Ok, ok. Ridendo mi arrendo. Ennesima prova che se i codici e gli stili non sono condivisi la com/prensione si fa ardua. Sul sessismo presunto/presente in costruzioni lessicali che sono invece ludico sovvertire la grammatica culturale, mi pronuncerò appena riesco a smettere di ridere. Il maschilismo lo si legga piuttosto in quell'"uterino" che dai reazionari alla Freud in poi – per tacere del prima, diciamo tra la Bibbia e l’Ottocento – si è sempre fatto derivare da una supposta indole irrazionale del femminile, derivante a sua volta da cavità terrori/Fiche che non pochi acculturati uomini hanno spaventato nei secoli. Aggettivo tanto più dispregiativo se riferito a un maschio, peraltro. Ma giocando sul “pecoreccio”, che nel mio argomentare femminista eterodosso si legittima proprio in quanto assurdo paradosso (pur non essendolo in sé, perché nulla trovo di volgare o rozzo in un utero), affermerò che l'aggettivo "supposta", dal suo canto, mi suggerisce un'idea sul "che fare?" di codeste impertinenti affermazioni… E su questo mi taccio. Ringraziando (senza ironia, giuro) chi a questo dialogo inaspettato ha contribuito. (A Peter: scusa l’invasione, ma oggi questo blog sembrava una vera TAZ: come esimersi? Ho svuotato i posacenere, spento lo stereo, buttato le bottiglie vuote e chiuso la porta. Le chiavi del blog sono sotto lo zerbino)

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  17. "Che fare?". "Un Passo avanti e due indietro"?. Oddio, ho citato due titoli. Il ke sarebbe sufficiente a dilaniarmi il petto in atroci krisi di altrettanta supposta kolpa a senso a ki ha uno koscienza. Ma io ne ho 29, una kandida la trovo sempre. ps. sì, ha sorpreso anke me sta ksoa.

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  18. Capita la pretesa di scadere nella pretesa "Illuminazione" Venga accantonata;

    Capita d' evitare i tuoi splendidi post per stanchezza;

    Capita, di pensare ad un amico, nonostante tutto;

    Le persone ordinarie, conoscono i problemi; Le persone intelligenti, li risolvono ; Chi davvero e' speciale, crea nuove vie per...

    Non ho letto il post.

    Ciao, Mattia.

    Cristian.

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  19. Giusto perché l'identità è una cosa seria e non vorrei essere confuso con gli altri anonimi, io sono il terzo anonimo quello del 15 giugno. E quello è il solo commento che ho scritto;
    ancora penso che il tuo ego è più grosso di quanto vorresti sia grosso il tuo pene, ma, a meno che non ti diverta ad assumere diverse identità, vedo, per il tuo bene(con la B!), che non sei solo.
    Ah, già che ci sono,
    1 non mi riferivo a nessuna citazione cercavo di immedesimarmi in te e a scrivere qualcosa di simile perciò ho usato le virgolette, per far rimanere le altre parole al sicuro.
    2 né talento, né delirio, per quanto mi riguarda, sono contento per te che non i impieghi fatiKa quantomeno.
    3 1,29, 1 e centomila o whatever, ripassa alle 4.48 e forse mi troverai là, se riesci a sopravvivere alle 4:20
    4 Non ho la sindrome di tourette, se vedi insulti sono insulti nessun goffo tentativo, se volevo lusingarti ti avrei scritto: voglio sukkyarti il cazzo

    Divertitevi
    Firmato,
    GrandeCervelloMarcio

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  20. Fortunatamente, kon lusinga e impossibilitato akkrescimento d'un ego ke non konosce konfini kontinuano ad essere. Nobilitato dalla necessità impellente del tuo presenzialismo, kortigiano per kondizione necessaria dato ke faccio del mio intelletto un impero e dei miei spazi un regno, konstato ke mi risulti totalmente inkomprensibile e ciò, in effetti non è poko dato ke m'annoia solo l'ovvio e non il nonnsenso. Ti leggo kome le vignette della settimana enigmistika, riempitivo a denti stretti tra il -non tutti sanno ke- e gli -inkroci obbligati-. Abitudini tanto inutili quanto immankabili. Puoi restare, t'è koncesso.

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  21. siete tutti matti ecco cosa mi sovviene!! Evviva :-)

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  22. E' che ci annoiamo. E la sedia a dondolo fornita ti deve piacere un bel pò. Oltre al dondolio, che indubbiamente è piacevole, magari provare a muovere le manine per scrivere. Visto che nemmeno a me serviron 20 giorni per creare il Tutto...

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  23. Sempre il solito il tizio qui sopra. Malato di presenzialismo. Invece, cioè, fai pure. Illuminati sotto l'ombra della grande quercia e trova te stesso. Fai con comodo. Non è che ci scappa la versione diciotto del Sutra del Loto?
    La vorrei alquanto sobillatrice di nodi, e con tante cocorite colorate. Che bofonchiano su apolidi reietti magari. Grazie, eh

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  24. Partendo dall'inizio, che fosse che ci sarem stufati de codeste cicatrici. Partendo che son greca e italico no lo parlo. Partendo partendo sempre sto posto o post leggessimo. Partendo che ridacci il taglierino che la quercia ci sta la ninfa di Diana. E la rivolessimo.

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  25. E non son forse queste le più atte parole, idonee a dimostrar la lacerante e contorta ammissione...

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  26. dell'esistenza di un vano, perverso e controverso amor, che ivi al 29 si uccide eh.

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  27. Io ho capito solo che Schroeder è isterico (da "isteròs"= utero). Poi mi rileggo tutto con calma , magari ... :-|

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  28. Abbiam fatto trenta e vai col trentuno...
    Esticazzi docet

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