Mi ci vogliono dieci paradossi
Per ricomporre in me una verità,
Dieci radici contorte che si accoppiano
Dentro la terra per fare una radice unica
Che spingendo da sotto i suoi germogli verdi
Non strangoli la luce; e non potrà tradurre
La verità dal mormorio epilettico notturno,
Come mai le radici potranno consentirsi
Di generare il frutto finchè vita e morte
Non siano cancellate, il primo e l’ultimo
Dei paradossi non siano cancellati.
E poichè sono un uomo, il paradosso insiste:
Sono l’unico uomo che vive fra gli spettri,
L’unico spettro a vivere fra gli uomini;
Sono l’unico eletto, e l’unico negletto fra le nebbie.
C’è in me la sfrontatezza dell’uomo e della donna,
E tuttavia ho recitato la parte dell’eunuco
A tutte le passioni, non avendo sesso
E tutti i sentimenti raggelati.
Finchè la vita è morte non ci sarà ragione,
Finchè la vita e la morte non si uniscano.
Sono l’unico uomo che vive fra gli spettri,
L’unico spettro a vivere fra gli uomini;
Sono l’unico eletto, e l’unico negletto fra le nebbie.
C’è in me la sfrontatezza dell’uomo e della donna,
E tuttavia ho recitato la parte dell’eunuco
A tutte le passioni, non avendo sesso
E tutti i sentimenti raggelati.
Finchè la vita è morte non ci sarà ragione,
Finchè la vita e la morte non si uniscano.
Dylan Marlais Thomas, Poesia 39
3 commenti:
Poesia matura, non una o questa, solo poesia.
Matura.
Ciao
Morelia
IL SUONO DEL SILENZIO
Salve oscurità, mia vecchia amica
ho ripreso a parlarti ancora
perché una visione che fa dolcemente rabbrividire
ha lasciato in me i suoi semi mentre dormivo
e la visione che è stata piantata nel mio cervello
ancora persiste nel suono del silenzio
Nei sogni agitati io camminavo solo
attraverso strade strette e ciottolose
nell'alone della luce dei lampioni
sollevando il bavero contro il freddo e l'umidità
quando i miei occhi furono colpiti dal flash di una luce al neon
che attraversò la notte... e toccò il suono del silenzio
E nella luce pura vidi migliaia di persone, o forse più
persone che parlavano senza emettere suoni
persone che ascoltavano senza udire
persone che scrivevano canzoni
che le voci non avrebbero mai cantato
e nessuno osava, disturbare il suono del silenzio
"Stupidi" io dissi, "voi non sapete
che il silenzio cresce come un cancro
ascoltate le mie parole che io posso insegnarvi,
aggrappatevi alle mie braccia che io posso raggiungervi"
Ma le mie parole caddero come gocce di pioggia,
e riecheggiarono, nei pozzi del silenzio
e la gente si inchinava e pregava
al Dio neon che avevano creato.
E l'insegna proiettò il suo avvertimento,
tra le parole che stava delineando.
e l'insegna disse "le parole dei profeti
sono scritte sui muri delle metropolitane
e sui muri delle case popolari".
E sussurrò nel suono del silenzio
Non ti stupira' sapere alcune parti della poesia mi chiamino in causa.
Una soprattutto.
Cris.
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