giovedì, novembre 22, 2007
Marea Errante
Errando.
Nel vagar senza
meta del Kaso
o scegliendo koscienti
l'errore del Kaos.
La Follia presenzia.
Giunge il giorno
appena passato.
Passaggi a livello
karakollano
tra vikoli cieki
e lampioni muti.
Derrate mentali
kome fragorosi granai
sottendono ed implodono.
Skorte in arkivio
di metikolose improvvisazioni
dissertan di sè
e d'altre sciokkezze.
La notte ormeggia
impronte d'arancio
su banchine di Vento.
Piego Vele smeraldo
nel krepitio
di pianeti e gatti
mentre il Mare abbaia
versi di kristallo.
Siedo liquido e
annodo perline d'ambra
al cielo kobalto,
il mio sonno tintinna,
mordo singhiozzi metallici
ke tornano aquiloni.
Silento.
E silentando diko,
ripeto e dimentiko.
Rikordandomi di dimentikare.
Kon intermittenze
ormai irrisorie
su tempi ke non han misura.
Alkimia.
Nient'altro
ke l'ennesimo
prestanome
della Follia.
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RispondiEliminaLa (al)chimica non c'entra, non riesce a corrodere neppure la distanza ; 'che tu sia per me il coltello con cui frugo (volentieri) dentro me stess(a)o'
RispondiEliminaBelle immagini trovo tra certe parole. Le trovo, le raccolgo, le contemplo. Non dirò quali, ora son mie.
RispondiEliminaUn saluto.
Morelia
"SnowBorder(On)Line".
RispondiEliminaAnonimo.
Sorrido.
dici la verità...hai di nuovo fumato quella robba!!!
RispondiElimina.....Poesia...ecco niente altro che poesia, cosciente, ribelle, pura, cristallina, dolce, melanconica. Straordinariamente bella e calda. Come le ceneri sottomesse all'incendio che divampa nel tuo cuore ...
RispondiElimina... dici la verità hai fumato di nuovo quella robba!!
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