Se la libertà di stampa significa qualcosa,
significa il diritto di dire alla gente
ciò che non vuol sentirsi dire.
(George Orwell)
1 W la Fiat
La Fabbrica Italiana Automobili Torino, al secolo Fiat, tramite il suo AD Marchionne, fa sapere che le nuove linee guida delle politiche economiche vorrebbero fare a meno della produzione italiana, considerata più un peso che un sostegno.
Immancabile l'intervento del premier e della sua brillante spregiudicatezza imprenditoriale: "Avrei preferito che Marchionne denunciasse l'inutile legame con Torino. Elidendo la T dall'acronimo l'immagine del gruppo automobilistico ne avrebbe tratto maggior beneficio. Fat invece non vuol dire un cazzo."
2 Qui Vespa ci cova
In principio fu il plastico della casa di Cogne. Poi quello dell'appartamento dei trans in via Gradoli.
Visto il successo commerciale Porta a Porta rilancia. Adesso il Plastico della casa dell'orrore di Avetrana che pare sia costato alla produzione Rai oltre 20mila euro.
Laconico il commento di Masi: -Ci avevano assicurato che avrebbero incluso nella confezione anche Sabrina e Sarah Playmobil-.
Nella notte ancora scontri a Terzigno. -Non mi capacito di ciò che sta accadendo. Non vedo un problema discarica. A Napoli non ci sono rifiuti da smaltire-. Così Silvio Berlusconi a margine dell'iniziativa con le scuole campane -La mafia non esiste- a cui a presenziato. Da padrino.
4 Lod(iam)o Alfano
Interrogati sull'opinione che hanno circa l'approvazione del Lodo Alfano, il 97,2% degli elettori si dichiara favorevole. A patto di potersi candidare premier alle prossime elezioni.
5 Gli incorruttibili
Secondo la classifica di Transparency International, il nostro paese è il 67esimo su 178 per corruzione percepita nel settore pubblico. In Europa peggio di noi solo Romania, Bulgaria e Grecia. In sei anni, l’Italia ha perso 25 posizioni.
Stanziati 14milioni di euro a favore di Transparency International affinchè "controllino meglio i dati".
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