giovedì, settembre 28, 2006

Tornio Subito

Il Poeta Operaio

Gridano al poeta:

"Davanti a un tornio ti vorremmo vedere!

Cosa sono i versi?

Parole inutili!

Certo che per lavorare fai il sordo"

A noi,

forse,

il lavoro

più d'ogni altra occupazione sta a cuore.

Sono anch'io una fabbrica.

E se mi mancano le ciminiere,

forse,

senza di esse, ci vuole ancora più coraggio.

Lo so:

voi non amate le frasi oziose.

Quando tagliate del legno, è per farne dei ciocchi.

E noi,

non siamo forse degli ebanisti?

Il legno delle teste dure noi tagliamo.

Certo,

la pesca è cosa rispettabile.

Tirare le reti,

e nelle reti storioni forse!

Ma il lavoro del poeta non è da meno:

è pesca d'uomini, non di pesci.

Fatica enorme è bruciare gli altiforni,

temprare i metalli sibilanti.

Ma chi

oserà chiamarci pigri?

Noi limiamo i cervelli con la nostra lingua affilata.

Chi è superiore: il poeta

o il tecnico

che porta

gli uomini a vantaggi pratici?

Sono uguali.

I cuori sono anche motori.

L'anima è un'abile forza motrice.

Siamo uguali.

Compagni d'una massa operaia.

Proletari di corpo e di spirito.

Soltanto uniti

abbelliremo l'universo,

l'avvieremo a tempo di marcia.

Contro la marea di parole innalziamo una diga.

All'opera!

Al lavoro nuovo e vivo!

E gli oziosi oratori,

al mulino!

Ai mugnai!

Che l'acqua dei loro discorsi faccia girare le macine.


Vladimir Majakovskij

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