martedì, aprile 01, 2008

Immondi Sommersi


"Di respirare la stessa aria
di un secondino non mi va
perciò ho deciso di rinunciare
alla mia ora di libertà."


F.D.A.

1 commento:

  1. siamo la ciurma anemica
    d’una galera infame
    su cui ratta la morte
    miete per lenta fame

    mai orizzonti limpidi
    schiude la nostra aurora
    e sulla tolda squallida
    urla la scolta ognora

    i nostri dì si involano
    fra fetide carene
    siam magri smunti schiavi
    stretti in ferro catene

    sorge sul mar la luna
    ruotan le stelle in cielo
    ma sulle nostre luci
    steso è un funereo velo

    torme di schiavi adusti
    chini a gemer sul remo
    spezziam queste catene
    o chini a remar morremo!

    cos’è gementi schiavi
    questo remar remare?
    meglio morir tra i flutti
    sul biancheggiar del mare

    remiam finché la nave
    si schianti sui frangenti
    alte le rossonere
    fra il sibilar dei venti!

    e sia pietosa coltrice
    l’onda spumosa e ria
    ma sorga un dì sui martiri
    il sol dell’anarchia

    su schiavi all’armi all’armi!
    l’onda gorgoglia e sale
    tuoni baleni e fulmini
    sul galeon fatale

    su schiavi all’armi all’armi
    pugnam col braccio forte!
    giuriam giuriam giustizia
    o libertà o morte!

    giuriam giuriam giustizia
    o libertà o morte!

    (il galeone - belgrado pedrini)

    ieri ho ritrovato questi versi scritti a penna nella terza di copertina di un libro vecchio di quindici anni, di quelli che fanno il nido nei ripiani bassi delle librerie (se ne stanno lì defilati perché sono consapevoli di essere indimenticabili). e insomma, mentre mi si scioglievano in bocca certe memorie del passato, si è semiautomaticamente stabilito un link con questo spazio. credo per via di qualcosa scritta tempo fa a proposito di mari, tempeste, umanità in attraversamento. guard/ascoltali musicati dai ronin e animati nientemeno che da ericailcane. una dolcezza infinita.

    http://www.youtube.com/watch?v=d69CFiWsBAY

    (e che i tempi migliori siano tanti da non far bastare le stelle incartate in mezzo a quel post nerobluliquido che gocciola qui sopra, in quel fare notte/farsi notte. con lentezza)

    esse

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